VUOTO INTERIORE ESTIVO

Accipicchia il sudore ci appiccica, cari amici.

Sto pensando al vuoto interiore dell’estate, delle vacanze. Cerco con affanno un mare che sembri una piscina quando a casa ho già una piscina. Impazzisco a cercare parcheggio quando a casa ho già il parcheggio assicurato, gratuito e persino coperto.

A casa ho birre del valore di 1,50 euro pagate 1,20 euro in offerta mentre al lido devo accontentarmi di quello che si trova, ovvero birre che pagherei meno di un euro, ma che costano 3 euro. E l’acqua? 1 euro mezzo litro, nella piscina di casa 30 cents un litro e mezzo e ci si disseta senza tirchieria.

A casa c’è disponibilità di chinotti. Quelli chinò Sanpellegrino, intendo.

Quanto si sta bene a casa? Piscina, musica, YouTube. Ma soprattutto sua maestà la vaschetta di gelato da mangiare con il cucchiaio, davvero una delle vette del piacere.

Insomma, il lockdown mi ha cambiato, ormai preferisco stare a casa.

Ho già parlato della ricerca di un posto dove sentirsi come a casa, ma in vacanza? Ecco, quando sono a casa mi sento veramente a casa. Con il mio cesso, il mio letto, lo yogurt greco di mattina e uova a non finire, cazzo quanto mi mancano le uova! Domani nel prossimo ristorante faccio una richiesta fuori menù, come Francesco Panella a Little big Italy: 6 uova sode, o alla coque.

Che poi… questi ristoranti… diciamocelo chiaramente: hanno rotto il cazzo, con il loro salmone a 50 metri dal Mediterraneo, ci mancava soltanto di andare a Mazara Del Vallo e trovare il salmone, e gli stronzi su TripAdvisor che lo esaltano.

Non scrivevo da due anni e mi è sembrato giusto scrivere queste cazzate. Chiudo con una domanda: al di là delle illusioni della vita, dove risiede il piacere maggiore? Nel cibo o nel sesso?

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